Questo progetto e' ideato dalla mia amica Leonilda Candotti, insegnante di yoga, laureata in filosofia, pratica yoga da 25 anni. La seria nasce a partire dall’esperienza personale della dimensione corporea nella pratica di yoga.
Esiste un corpo soggettivo, multiforme, polivalente, ambiguo, speciale, non esiste “il corpo” ed ogni corpo nello yoga è ontologicamente connesso al suo complesso psichico, non vale la netta distinzione tra psychè e soma, di platonica memoria, che finisce per assegnare all’ambito psichico una nobiltà ed una dimensione superiore al corpo fisico. Entrambi prodotti della stessa sostanza, si intersecano e determinano vicendevolmente e costituiscono il presupposto del mio esistere in forma umana, mi definiscono come IO, sono uno strumento del mio agire ed il mio luogo: nessuna esperienza, in questa forma contingente umana, può prescindere dalla dimensione corporea così intesa. Il termine āsana indica lo stare seduti, la posizione meditativa e, per estensione, ogni posizione eseguita nella pratica yoga. Attraverso il corpo in āsana si fa un’esperienza, ci si pone nel luogo corporeo, attraverso il corpo, identificati con esso e lo si sacrifica alla posizione, lo si pone ad essere in un modo specifico, particolare, che per azione sul simile lavora sull’intero complesso umano non essendoci, come detto, separazione tra psiche e corpo. Cosa accade? L’esperienza è sempre soggettiva, intima, personale e non è univoca, ogni āsana rivela qualcosa a chi la pratica. C’è un continuum che attraversa il complesso psichico ed il corpo, qualcosa sembra ogni tanto esistere al di là della dimensione esperibile, un presentimento, direbbe Baret, una sensazione, qualcosa che c’è sempre stato e che non potevo vedere ed ora, attraverso l’azione, intuisco. È l’elemento di gratuità dell’esperienza che è fondamentale: non pratico per stare bene, per la performance ginnica, non c’è un āsana perfetto da raggiungere, ma un’esperienza da fare, da ricercare con la stessa curiosità con cui i bambini sperimentano il mondo, disinteressati, affatto preoccupati del risultato del loro ricercare. L’ āsana è un inno alla vita, vissuta in ogni sua sfumatura come un dono, un’occasione.